Raisin, conti deposito a 20 miliardi. «Così i correntisti evitano i tassi zero»
«Abbiamo appena raggiunto i 20 miliardi di euro di raccolta in Europa, di cui 2,6 miliardi attraverso le banche partner in Italia. Ora per noi la nuova sfida è lo sbarco nel grande mercato statunitense. Ma crediamo che in Italia vi siano enormi potenzialità e a breve annunceremo un accordo con una banca italiana». Tamaz Georgadze è il chief executive officer e uno dei fondatori di Raisin, la piattaforma finanziaria solo digitale di origine tedesca che in pochi anni è diventato uno dei principali player europei del fintech puntando – nell’era dei tassi d’interesse a zero o negativi -sull’offerta di conti deposito. In questa intervista esclusiva a IlSole24Ore spiega obiettivi e strategie di Raisin, la prima azienda fintech ad aver acquisito una banca (Mhb Bank).
Signor Georgatze, partiamo da quello che più interessa ai risparmiatori oltre alla remunerazione: la tutela dei depositi. Chi sceglie i conti di deposito che proponete, sia direttamente che tramite i vostri partner bancari, è garantito fino a 100.000 euro come i depositanti delle banche?
Attraverso le nostre piattaforme, 240.000 clienti hanno accesso ai conti di risparmio offerti da 92 banche di 25 paesi europei e tutti i clienti sono protetti dai rispettivi fondi di tutela dei depositi nazionali grazie all’armonizzazione in tutta l’Unione europea. Aggiungo che per una nostra policy, i clienti non possono depositare più di 100.000 euro per banca, in modo che tutti i depositi rientrino nel limite dei fondi di garanzia. In ogni caso, è il sistema di garanzia nazionale della banca in cui il denaro viene depositato a garantire il deposito.
In che modo arrivano a Raisin i correntisti, per esempio, italiani?
Gli italiani possono accedere al nostro mercato attraverso il nostro sito, e siamo presenti in Germania, Austria, Francia, Spagna, Olanda, Irlanda, Regno Unito con domini locali. I risparmiatori italiani possono accedere ai depositi di Raisin anche in altri modi: a breve lanceremo una partnership di distribuzione con una banca italiana e i clienti di questa banca potranno trasferire una parte dei loro risparmi ad alcune nostre banche partner selezionate
27 febbraio 2020
Raisin Bank
Tamaz Georgadze
Thrive Capital
Ribbit Capital
Index Ventures
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(Afp)
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Nel 2019 da Fintech pura siete diventati banca dopo aver acquistato in Germania Mhb Bank, che vi ha portato in dote la sua licenza bancaria. Una scelta che è servita a rassicurare i risparmiatori e la Vigilanza?
Per noi l’acquisizione di Raisin Bank (ex MHB-Bank) è stata una decisione strategica: in questo modo, Raisin ha pieno controllo sulla sua offerta, portando in-house una parte essenziale del suo business. Più che a fini normativi, la licenza bancaria ci permette di snellire i processi di identificazione dei clienti e di gestione dei conti.
Le banche sono i vostri principali alleate o concorrenti?
Raisin vuole sostenere tutte quelle banche che vogliono diversificare e diminuire il costo del loro funding. Non avremmo potuto impostare questo business in modo diverso, poiché agiamo insieme e collaboriamo con più di 100 istituti finanziari in Europa. Raisin è un progetto veramente paneuropeo, ideato per aiutare sia i risparmiatori che le istituzioni finanziarie a beneficiare dell’intero mercato europeo creando una vera e propria esperienza Schengen.
Oltre ai conti correnti remunerati, proponete anche servizi d’investimento – in gran parte basati su ETF – con commissioni basse. Come sta andando questo business e che prospettive vedete in Europa e in Italia?
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Il lancio di WeltInvest, la nostra piattaforma per le offerte di investimento (attualmente disponibile solo in Germania) amplia il portafoglio delle soluzioni di risparmio per i nostri clienti, garantendo loro l’accesso ai capital market con basse commissioni (circa 49 punti base tutto compreso) e con una soglia minima di investimento a partire da 50 euro per un piano di risparmio mensile. Tutto ciò è in linea con la nostra missione di abbattere le barriere per offrire le migliori soluzioni di risparmio in tutta Europa.
Avete da poco annunciato il vostro ingresso nel mercato Usa. L’ingresso nel vostro capitale di Goldman Sachs serve anche per essere accompagnati negli Usa? Come pensate di operare in un mercato ricco come quello statunitense ma affollato di vecchi e nuovi intermediari finanziari?
Oltre all’investimento di 25 milioni di euro ricevuto da Goldman Sachs, tra i nostri investitori ci sono anche altre importanti aziende statunitensi come PayPal, Index Ventures, Ribbit Capital e Thrive Capital per un totale di 195 milioni di euro di finanziamenti raccolti. Questi investimenti contribuiranno all’espansione negli Stati Uniti, dove vediamo opportunità interessanti sia per la nostra proposta B2B “deposits-as-a-service”, che offre alle banche una maggiore flessibilità nella progettazione dei loro prodotti di risparmio, sia per la nostra piattaforma B2C, che si rivolge a un segmento di clientela ancora poco servito.
In Europa i tassi d’interesse resteranno vicini allo zero ancora per molto e questo “ambiente” è la vostra forza. Avrete mercato anche quando i tassi risaliranno?
I tassi di interesse che sfiorano lo zero rendono sempre più arduo per le banche attrarre depositi stabili a lungo termine, dal momento che i clienti preferiscono lasciare i propri risparmi sui conti correnti e naturalmente diventa più difficile motivarli a cercare delle opzioni di risparmio migliori. La forza di Raisin sta nella semplicità delle sue soluzioni: in passato, aprire un conto di deposito all’estero era molto più complicato, ma ora, attraverso le nostre piattaforme, questo processo può essere facilmente effettuato online, con un’unica registrazione. Finché ci saranno delle banche con delle buone offerte in tutto il continente, il cliente proverà a cercare le opzioni di risparmio disponibili in Europa attraverso Raisin.