Un’azienda ha annunciato di voler introdurre l’obbligo di green pass per i suoi lavoratori da settembre

Il green pass europeo
Il green pass europeo

Il decreto green pass ha definito l’obbligo di certificato verde dal 6 agosto per tutti i tipi di eventi aperti al pubblico e per consumare al chiuso seduti al tavolo in bar e ristoranti ma mancano ancora indicazioni riguardo ai trasporti, alla scuola e al lavoro. Proprio su quest’ultimo punto la polemica si è già infiammata nella società civile e online. E ha travolto la mantovana Sterilgarda, quarta azienda italiana nella produzione di latte, bersagliata da un’ondata di contestazione sui social da parte di “no vax” e “no green pass”, che promettono azioni di boicottaggio.

Il motivo riguarda una lettera inviata lunedì dall’azienda ai suoi 350 dipendenti, in cui l’amministratore delegato Fernando Sarzi spiega che da settembre i lavoratori privi di green pass per mancato vaccino saranno stati assegnati a mansioni diverse “tali da escludere rischi di contagio” per altri. Se ciò non fosse possibile, “il lavoratore non verrà ammesso in azienda con sospensione della retribuzione, sino alla ripresa dell’attività lavorativa” . Il testo poi rimanda a una successiva regolamentazione con la rappresentanza sindacale unitaria “comunque già informate”.

La lettera trapelata ha scatenato le contestazioni di gruppi no-vax e no green pass, costringendo l’azienda a esprimersi con un “comunicato di chiarimento”. Sterilgarda ha spiegato di voler “salvaguardare solo la salute e il posto di lavoro dei propri dipendenti, con l’impegno ad aprire un tavolo di confronto con sindacati e medico del lavoro, senza alcuna imposizione né minaccia” di licenziamento. Ha poi ribadito che “il diritto alla salute dei dipendenti e delle loro famiglie deve essere salvaguardato al pari del diritto del lavoro di ognuno”. Tutto questo, rimettendosi in attesa di una soluzione concordata tra governo e parti sociali. Nella prima lettera, comunque, la stessa azienda fa riferimento a norme già esistenti relative agli obblighi derivanti dal codice civile e dal testo unico per la sicurezza sul lavoro (articolo 20), per tutelare l’azienda dai rischi biologici.

Un punto questo su cui dovrà ragionare anche la politica. L’obbligo di vaccino è disposto per ora soltanto ai lavoratori del settore sanitario e si sta discutendo se estenderlo anche alla scuola, da settembre. È stata Confindustria a sollecitare l’introduzione nel settore privato, per ora lasciata cadere ma che potrebbe avviarsi a una fase di concertazioni con le varie categorie. Intanto, la magistratura si è espressa prima del legislatore. Secondo il tribunale di Modena un datore di lavoro può arrivare a sospendere dal servizio e dalla retribuzione i dipendenti che non vogliono vaccinarsi contro il coronavirus. Il caso riguardava due dipendenti di una cooperativa di servizio in una residenza per anziani e risale all’epoca precedente all’introduzione dell’obbligo vaccinale per il personale sanitario. Il giudice ha ricordato inoltre che l’Unione europea ha incluso Covid-19 tra gli agenti biologici contro i quali è necessario tutelare gli ambienti di lavoro.

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